Caggiati Alessio

 

Chirurgia plastica
Alessio Caggiati – Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica – www.alessiocaggiati.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CURRICULUM VITAE

Il Dott. Alessio Caggiati è nato a Firenze il 2 Febbraio 1965.

Il 17 Luglio 1989 si è laureato in Medicina e Chirurgia con la votazione di 110 su 110 e Lode discutendo la tesi sperimentale di Chirurgia Plastica Ricostruttiva dal titolo: “L’allungamento dei lembi cutanei tubulati bipeduncolati mediante una pressione di espansione pulsata”.

Dal 10 Aprile 1990 al 9 Aprile 1993 ha svolto il servizio in qualità di Ufficiale Medico addetto al reparto di Pronto Soccorso chirurgico presso l’Infermeria Presidiaria dell’Aeronautica Militare della II Regione Aerea.

Nel 1994 ha frequentato la divisione di Chirurgia Plastica del Baylor College of Medicine di Houston (U.S.A.) diretto dal Prof. Melvin Spira. Durante tale periodo ha svolto e superato un corso pratico di formazione in Microchirurgia.

Il 3 Novembre 1994 ha conseguito con la votazione di 70/70 e lode il Diploma di Specializzazione in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” (Direttore Prof. Nicolò Scuderi) discutendo una tesi clinica sperimentale dal titolo:”L’espansione cutanea rapida mediante pressione pulsata. Premesse sperimentali e modalità di attuazione.”

Dal 1990 si occupa di Laserchirurgia ed ha pubblicato diversi lavori inerenti l’impiego dei laser ad Argon ed ad Anidride Carbonica (CO2) nel trattamento di diverse patologie cutanee.

È iscritto dal 1993 alla Società Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica di cui, dal 1996 è divenuto Socio Ordinario.

Ricopre il ruolo di dirigente medico di I livello dal 1997 presso la divisione di Chirurgia Plastica dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma.

Nel 2006 ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Chirurgia Plastica, Dermatologia ed Anatomia Umana presso la Università degli Studi di Roma “La Sapienza” discutendo la tesi sperimentale dal titolo: “Compartimenti adiposi degli arti inferiori”.

Nel 2007 ha diretto un Corso di aggiornamento internazionale sulla Chirurgia Ricostruttiva Estetica del Volto (“Romavolto 2007”) che si è tenuto presso l’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma.

Dal 2008 ricopre il ruolo di Docente presso la Scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università Campus Biomedico di Roma.

Dal 2008 fa parte dell’equipe multispecialistica per il trattamento del piede diabetico dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma.

Nel 2009 ha partecipato in qualità di relatore al “Aesthetic Facial Reconstruction in Adult and Children Symposium” (San Diego USA 19-21 febbraio 2009) conseguendo il premio per la migliore relazione congressuale (titolo della relazione: “An original procedure for antitragi, anthelix and concha reconstruction: the split ear lobe flap”).

Dal 2009 fa parte dell’equipe multispecialistica della BREAST UNIT dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma ed è responsabile del programma ricostruttivo per le pazienti sottoposte alla asportazione di un tumore della mammella.

Dal 2010 è stato nominato consigliere dell’ Associazione dei Chirurghi Plastici dell’Italia Centrale.

Nel 2011 ha svolto il ruolo di docente presso il Master Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica della Università di San Marino.
Nel corso della sua carriera ha effettuato più di 10.000 interventi di chirurgia ricostruttiva oncologica, postraumatica, estetica e malformativa. Ha partecipato inoltre a numerosi congressi e corsi di aggiornamento pubblicando su riviste nazionali ed internazionali più di 100 lavori scientificiclinici, epidemiologici e sperimentali.

Nel mese di giugno 2011 ha diretto un workshop tenutosi all’IDI di Roma dal titolo “Chirurgia Oncoplastica Mammaria e Facciale” .

 

Il 13 dicembre 2011 ha diretto un workshop tenutosi all’IDI di Roma dal titolo “La chirurgia rigenerativa in chirurgia plastica”

Dal 2012 è responsabile di un servizio di chirurgia plastica mammaria presso l’IDI dedicato al trattamento di pazienti portatrici di problematiche mammarie.

Il 27 Giugno 2012 ha diretto un workshop tenutosi all’IDI di Roma dal titolo “Standard,Sicurezza e Sviluppi futuri delle tecniche di lipoaspirazione” .

Il 19 dicembre 2012 ha diretto un workshop tenutosi all’IDI di Roma dal titolo “Perforator flaps: dalla chirurgia ricostruttiva alla chirurgia estetica” .

Dal 1 luglio 2013 è stato nominato Direttore della Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata di Roma.

 

 

 

DIASTASI ADDOMINALE

«La diastasi addominale consiste nell’allontanamento dei due muscoli retti addome per un cedimento della fascia che li congiunge  longitudinalmente” spiega il professor Alessio Caggiati, specialista in Chirurgia Plastica e direttore dell’Unità di Chirurgia Plastica dell’Istituto Dermatologico dell’Immacolata di Roma. « si verifica fisiologicamente in gravidanza ad opera di influssi ormonali,  tipici di questo stato, finalizzati a  consentire la dilatazione della cavità addominale per accogliere l’utero in crescita. I due muscoli retti  quindi si separano, allontanandosi dalla linea mediana lasciando una lacuna muscolare  più o meno larga».

Avete presente la “linea alba” che compare sul pancione alla fine della gravidanza? «È formata da tessuto connettivo, poco elastico ma molto resistente che, se da una parte si rompe con difficoltà, dall’altra, quando si dilata e si slamina , può non tornare nelle condizioni iniziali» prosegue l’esperto. La diastasi, di per sé, è un processo fisiologico, normale: «A patto che si risolva entro 12 mesi dal parto» prosegue il professore. «Dopo il parto , l’elasticità e la densità dei tessuti devono riprendere i valori iniziali e anche la profondità del “buco” e le sue dimensioni devono diminuire. Si parla di diastasi addominale quando la distanza tra la fascia destra del retto addominale e quella sinistra sia superiore a 20-25 mm».

 

Perché la diastasi addominale può essere una malattia?

Con la diastasi del retto si può convivere tranquillamente. Se non si hanno disturbi come lombalgie o dolori addominali resta un problema estetico. «Consiglierei comunque a queste pazienti di eseguire ecografie periodiche per controllare l’evoluzione della diastasi. In certi casi, con il tempo, il problema peggiora e può essere indicatol’intervento chirurgico» prosegue l’esperto.

A molte donne, però, la diastasi provoca parecchi problemi, che vengono spesso scambiati per altri. E per questo si fatica ad avere una diagnosi e si inizia un nomadismo medico che crea sofferenza e grande dispendio di energia e soldi: «Può ad  esempio può causare dolori lombosacrali probabilmente a causa di  uno squilibrio dinamico tra la muscolatura anteriore e posteriore del tronco, oppure provocare disturbi digestivi aspecifici  o disfunzioni urinarie» prosegue il professor Caggiati. «Nei casi più gravi ed inveterati l’assottigliamento della fascia e del tessuto sotttocutaneo possono creare condizioni simili a laparoceli postchirurgici con  anse intestinali poco protette da possibili agenti traumatici esterni ».

 

Come ci si accorge di avere la diastasi addominale?

«Il primo campanello d’allarme è la pancia gonfia anche dopo 5-6 mesi dal parto, con l’ombelico che tende a sporgere» spiega l’esperto. «Un altro segnale tipico è una sorta di cresta (detta anche “pinna”) che, sempre a diversi mesi dal parto, si forma in corrispondenza della linea alba, quindi dalla base dello sterno all’ombelico: si vede in modo molto chiaro quando, sdraiate sulla schiena e con le ginocchia flesse, si prova a eseguire il classico crunch». Anche da sole si può testare la distanza tra le due fasce del muscolo retto: basta inserire la punta delle dita di una mano nella fessura che si viene a creare, trasversalmente rispetto al retto dell’addome (vedere il video di autovalutazione) Se almeno due dita sprofondano, può trattarsi di diastasi. La vera diagnosi, comunque, va fatta dal medico, con un’ecografia della parete addominale o una risonanza magnetica.

 

Dr. Alessio Caggiati

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