La storia di Elena P

A chi mi chiedeva, prima del 25 gennaio 2018, quando sono nata, rispondevo che io ho avuto la fortuna di nascere due volte: la prima l’11 giugno 2005, quando è venuto al mondo il mio Paolo Pio, e la seconda il 9 agosto 2008, quando è venuto al mondo il mio Andrea Marco.

Già, perché io sono una donna fortunata, e sono nata e rinata grazie a loro, come donna e come mamma.

Il 26 gennaio 2018, inaspettatamente ma neanche tanto – e vi spiegherò il perché – ho avuto la fortuna di rinascere per la terza volta.

Io, questa rinascita, l’ho fortemente desiderata, voluta, proprio come quando aspetti un figlio e non vedi l’ora di conoscerlo, di averlo tra le braccia!

La Elena forte, la roccia che era, da tempo aveva lasciato il posto ad una donna sofferente, che peregrinava da un’ospedale all’altro, passando da un ricovero all’altro, in cerca di risposte al proprio malessere fisico; per quanto tempo ancora avrei dovuto star male, imbottirmi di farmaci per aprire gli occhi ogni mattina, andare a lavorare, badare ai miei figli e alla mia famiglia?

Quello che, fino al 25 gennaio, è stato un calvario, il 26 gennaio 2018 è diventata la mia rinascita!

Nella mia testa vivo come un sogno il primo incontro con il Chirurgo Plastico (il Dott. Vincenzo Bucaria) che non mi ha dato della pazza, ma dopo avermi visitata ed aver visto la mia tac ha subito parlato di quanto seria fosse la patologia che mi affliggeva, la diastasi dei muscoli retti addominali, prospettandomi l’intervento chirurgico come unica possibilità per “guarire” o, quantomeno, arginare i danni provocatimi dalla stessa; il primo incontro con la Dietologa (la Dott.ssa Rosa Rubino) che mi ha presa per mano ed accompagnata verso quel dimagrimento (14 kg in meno! 14 kg in meno!!!) richiesto dal chirurgo per operare in condizioni ottimali, che avrebbe permesso questa rinascita. A loro va il mio GRAZIE urlato, consentitemelo!

Tutto il resto, dalle ore 20.15 del 26 gennaio 2018, è solo un bel sogno che si avvera e che cancella i “dolori”, i “fastidi”, la pazienza necessaria ad affrontare il post operatorio (ebbene sì, persino una persona iperattiva come me ha dovuto fermarsi). Un viaggio bellissimo iniziato alle 7 del mattino e conclusosi con un fantastico sorriso, che solo all’occhio dei più nasconde il gran lavoro fatto dal chirurgo per ricostruire la mia parete addominale e consentirmi di avere nuovamente una vita normale, senza atroci mal di schiena, nausea costante, instabilità del bacino, peristalsi, … Addio cortisone, credo proprio che non ci vedremo più!  Quel sorriso sulla pancia è il mio, ed è bellissimo!

Non ho mai smesso di sorridere. Mai avuta ansia pre-operatoria. La mia testa, il mio cuore erano felici. Mi sono anche scattata qualche foto, ed il disegno fatto con il pennarello nero sulla mia pancia è stato il disegno più bello dopo il primo fatto dai miei figli per dirmi quanto mi amassero. L’ottimismo è il sale della vita, diceva qualcuno, ed è vero: io ero felice ed ottimista. Ormai mancava poco …

Con questa gioia nel cuore e col sorriso sulle labbra ho indossato il camice e sono scesa nel blocco operatorio. Il tempo di qualche battuta scherzosa … e non ricordo più niente: 4 ore e 30 sono volate ed io ero nella mia stanza, felice, e regalavo il mio primo selfie alle ragazze del gruppo Diastasi Donna che, ironia della sorte, sarebbero diventate la mia seconda famiglia!

Eccomi qui, oggi è il 23 febbraio 2018. Ancora non riesco a guidare, a star seduta per più di mezz’ora senza ansimare, il mio corpo chiede tregua e io gliela do, per quanto mi annoi questo riposo forzato. Tra qualche giorno ritornerò la leonessa che ero prima di scoprire che soffrivo di questa patologia. 8 ore di lavoro torneranno ad essere un soffio, potrò ancora giocare con i miei bimbi e ritornare la mamma e la donna che spaccava il mondo.

Ho smesso di soffrire! I primi risultati si vedono dopo neanche un mese!

Non perdete mai la speranza, il sorriso, la voglia di farcela: guarire dalla diastasi si può, si deve! Occorre solo incontrare le persone giuste!

Grazie alla mia mamma per avermi insegnato a pregare, a lottare, a desiderare e a sorridere, alla mia famiglia, ai miei figli, ai miei amici veri, alle mie sorelle di pancia, a chi mi ha insegnato che “esserci” è importante, anche se solo virtualmente – l’Associazione Diastasi Donna Unite per il Servizio Sanitario Nazionale – e che si può essere Famiglia pur essendo fisicamente lontane! Vi amo!

Non ti raggiungano mai queste mie parole, mamma: continua a pensare che il cagotto, quest’anno, è stato particolarmente violento ed io non sono venuta a trovarti per questo. Ti ho mentito per preservare il tuo cuore malandato, perdonami, dal dolore che avresti provato per me!

Non arrendetevi se qualcuno, come fu detto a me, vi dice che se dovesse operare tutte le donne che soffrono di diastasi avrebbe le code dietro la porta: rinascere è un vostro diritto!

Operatevi! E sorridete, in ogni istante che muove i vostri passi verso questa rinascita: la mente può tutto!

Sono Elena, ho 42 anni, e sono guarita dalla diastasi dei muscoli retti addominali (e dal laparocele mesogastrico ed ernia ombelicale)!

Comment ( 1 )

  • MANUELA SPORTELLI

    Storia bellissima!!!
    Io ho la fortuna di conoscerla Elena…una persona vera e sincera…
    Ti lovvo siss!!!

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