Hipopressiva… questa sconosciuta!

Hipopressiva…questa sconosciuta!

Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Letizia Greco, responsabile per l’Italia dell’insegnamento del metodo hipopressivo, di chiarirci un po’ le idee su questo tipo di ginnastica, sempre chiamata in causa parlando di diastasi dei retti addominali.

 

Che cos’è la ginnastica Hipopressiva?

L.G. “Un nuovo metodo di riprogrammazione posturale globale creato dal dott. Marcel Caufriez, che ci permette di tonificare la fascia addominale e il pavimento pelvico mentre riequilibriamo la statica della colonna vertebrale.

La Ginnastica Addominale Ipopressiva è quindi una ginnastica posturale, riporta equilibrio tra i muscoli della catena anteriore (migliora il tono) e quella posteriore (diminuisce la tensione). Sono esercizi in cui non aumenta la pressione intra-addominale per effetto del rilassamento del diaframma toracico. Si crea così una sinergia tra diaframma toracico, muscoli del pavimento pelvico e della fascia addominale.”

 

Perché è particolarmente indicata nei casi di diastasi ? Cosa la differenzia dagli altri approcci alla diastasi ?  

L.G.“La diastasi dei retti addominali si manifesta in tutti quei casi in cui siamo in presenza di unaipotonia importantedella fascia addominale, quindi il trattamento migliore sarà basato su una attivazione dellefibre toniche. La questione di base è chiarire quali fibre muscolari siano responsabili del tono di un muscolo e in particolare della fascia addominale. Per comprendere cosa sia il tono muscolare basta pensare a cosa succede alla fascia addominale  di una persona che si trova sdraiata, seduta o in piedi. Possiamo notare che c’è una attivazione involontaria, riflessa che permette ai muscoli di svolgere la loro funzione di sostegno, protezione e contenimento degli organi addominali e pelvici.

La Ginnastica Addominale Ipopressiva è rappresentata da un insieme di esercizi  che provocano una diminuzione della pressione intra-addominale e un’attivazione tonica dei muscoli del pavimento pelvico e della fascia addominale, quindi

  • tonifica i muscoli della fascia addominale, senza aumentare la pressione sugli organi interni del bacino,
  • rende la fascia addominale competente nella gestione degli aumenti di pressione,
  • migliora la diastasi dei retti addominali,
  • attiva in forma riflessa i muscoli del pavimento pelvico, la base di appoggio degli organi pelvici,
  • riequilibra le catena muscolari anteriore e posteriore,
  • decomprime i gangli linfatici della pelvi migliorando la circolazione delle gambe,
  • previene la discesa degli organi della pelvi o evita che ciò continui e
  • previene l’incontinenza urinaria.

 

Quando si esegue un esercizio addominale classico, si lavora principalmente sulla forza, sulle fibre fasiche, volontarie. Spesso si produce un aumento della curva lombare e della pressione addominale, generando una spinta della pancia verso avanti e verso il basso: il retto dell’addome si contrae per evitare un ulteriore aumento della curva che si sta producendo a livello lombare e perciò possiamo sentire che si indurisce e trema, ma lo stiamo facendo lavorare in allungamento!

Questa spinta:

  • produce un movimento dell’addome verso fuori e non verso l’interno, si stira la fascia addominale!
  • sposta gli organi interni verso il basso. Questa è una delle cause per cui le donne che praticano sport, specialmente se esercitano molto i muscoli addominali, hanno più problemi di incontinenza.
  • aumenta il rischio di ernia inguinale, addominale e di diastasi dei retti dell’addome.
  • comprime i dischi intervertebrali con il rischio di ernia discale, lombalgia, sciatalgia.

 

Il tipo di esercizio applicato ad un  muscolo deve sempre tenere presente l’obiettivo che si intende raggiungere (aumento di forza, contrazione volontaria o  aumento del tono, contrazione involontaria) e la funzione del muscolo stesso (Muscolo scheletrico, volontario, muove il corpo nello spazio. Muscolo parietale, involontario, contiene e protegge i visceri). Allenare una fascia addominale attraverso esercizi fasici, volontari, porta inevitabilmente ad una diminuzione ancora più importante del tono!

 

Si può fare Hipopressiva prima e dopo l’ intervento? 

L.G.“Certo! Diciamo che fare ipopressiva prima dell’intervento aiuta. Nella diastasi dei retti addominali si è creata una lacerazione della Linea Alba, è chiaro che la soluzione del problema è di competenza chirurgica. Ma arrivare all’intervento con una muscolatura completamente atonica rende i tempi di recupero sicuramente più lunghi. Nella fase post chirurgica, ritengo sia l’approccio più indicato perché diminuisce i rischi di recidive migliorando il tono senza aumenti di pressione.”

 

Chi può insegnare Hipopressiva? Quale formazione deve avere? 

L.G.La Ginnastica Addominale Ipopressiva può essere insegnata da fisioterapisti, ostetriche, osteopati, medici che hanno fatto la formazione.  I corsi si articolano su due livelli, base e avanzato.  Il titolo ottenuto è Master esperto GAH un diploma riconosciuto a livello europeo che viene rilasciato dopo aver sostenuto un esame.”

 

Com’è cambiata l’ Hipopressiva negli anni?  

L.G.“La Ginnastica Addominale Ipopressiva, non è “aprire le coste” e “ritrarre l’addome”, fa parte di un concetto più ampio, Il “CAUFRIEZ CONCEPT”. Questo concetto è in continua evoluzione attraverso studi e ricerche. La base da cui parte è “rafforzare la donna” e non si intende solo fisicamente!  Si divide in quattro campi:

Posturale (Metodo Ipopressivo)

Ginecologico (Neuromiostatica)

Ostetrico (Periparto)

Sessualità (Fisiosessuologia).”

 

Hipopressiva è solo per l addome o anche per altri distretti come il pavimento pelvico?  

Partiamo dal concetto che l’essere umano è un insieme di sistemi in relazione tra loro e con l’ambiente che lo circonda. Non si può pensare che lavorando su una parte del corpo, tutto il resto non ne abbia un effetto. In particolare, parlando di postura, non si può scordare che esiste una stretta relazione tra diaframma toracico, fascia addominale, pavimento pelvico e muscoli spinali profondi.   

 

Ringraziamo la Dott.ssa Letizia Greco per la collaborazione

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